La “Visone intima” di Ivano Bolondi

In oltre trent’anni di fotografia, Bolondi ha maturato uno stile inconfondibile che ha dimostrato, con “immagini che dicono più di quel che mostrano” , come la fotografia possa penetrare nei segni della realtà e svelarne i significati più segreti.

Egli ci ha mostrato le potenzialità della visione indiretta del mondo, attraverso: il riflesso, la trasparenza, lo sfocato, l’ombra, il mosso, il frammento posto in relazione improbabile con il contesto.

Con questa modalità creativa Bolondi ci dimostra come l’immagine, creata già allo scatto, possa registrare visioni che vanno oltre l’ordinaria percezione delle cose facendoci acquisire una visione intima della realtà.

La visione indiretta del soggetto è compiuta attraverso un mezzo occasionale, appartenente alla realtà ripresa, che attraverso gli effetti ottici ben visibili in macchina, come la riflessione, la trasparenza, la diffrazione, ecc… , presenta un aspetto trasformato delle cose. Concettualmente, compiere questa scelta, è come infrapporre un velo tra la fotocamera e il soggetto, questo è il velo dell’interpretazione. Interpretare un soggetto è scegliere il velo che ne trasforma l’immagine rendendola segno del sentire dell’autore.

La “Visone intima” non è quella diretta dell’occhio ma quella più profonda elaborata dalla mente, la quale dona valore all’immaterialità delle sembianze che si trovano nei riflessi, nelle ombre, ecc…, elementi normalmente ritenuti secondari.

E’ in questo stato di intenso trasporto espressivo che Ivano Bolondi crea immagini capaci di comunicare le proprie scoperte a chi guarderà le sue fotografie.

 

Silvano Bicocchi
Direttore del Dipartimento Cultura FIAF